mercoledì 27 febbraio 2013

Analisi post voto


L’esito che le urne hanno rivelato  in questa tornata elettorale sta dando spazio a molte  considerazioni, per lo più inutili elucubrazioni,  buone per coprire l’oggettività  di una situazione che ha un dato inconfutabile: i partiti non sono riusciti in questa campagna elettorale a recuperare una sufficiente credibilità,  compromessa in tanti anni  di  inefficienze, sprechi e ruberie.
Niente, però,  che non si era già evidenziato nella campagna elettorale,  dall’esplosione del movimento di Grillo  alle difficoltà di raggiungere una governabilità accettabile, considerate le regole del Porcellum per il Senato.
Nella caotica situazione determinata dall’esito elettorale,  bisogna fare ,innanzitutto, chiarezza sui dati, con oggettività, facendo attenzione all’utilizzo dei termini con cui se ne descrivono gli esiti. Ad esempio,  è interessante  rilevare  come televisione e giornali  riportano,  con enfasi,  come “rimonta del PDL”  l’avvicinamento dei dati di questo partito a quelli del  PD, leggendo i dati, questa considerazione risulta  del tutto fuori posto, paradossale,   è sufficiente valutare  come  il PDL  perda, sul piano nazionale,  quasi  il 18% dei voti e tanto per fare numeri,  il partito di Berlusconi prende  6.297.343 voti in meno alla Camera e 5.682.123  al Senato, altro che recupero.
C’è da considerare, però,   che il riavvicinamento tra i due partiti è reale, dovuto  alla altrettanto grave perdita di voti da parte del PD  che perde mediamente  il 7%,  e questo conferma che i partiti in quanto istituzione democratica, non hanno recuperato la necessaria  credibilità così  come avevamo auspicato avvenisse. 
Noi abbiamo scelto di partecipare  a questa competizione elettorale con Bersani costruendo una coalizione SEL–PD accreditata di una vittoria certa , una coalizione che ha senso se riconosce come esigenza indispensabile per riportare l’Italia fuori dalla crisi, in un clima di maggiore equità, la partecipazione della Sinistra in parlamento e al governo del Paese. In piena campagna elettorale, i continui richiami ad una successiva apertura al movimento di Monti, hanno dato il senso di una crisi da incertezza  che, attanagliando Bersani e il PD,  ha reso confusi i  temi programmatici,  i contenuti e le scelte che hanno portato alla costituzione della coalizione,  consentendo  al movimento di Grillo di sottrargli  un considerevole numero di elettori, delusi da queste incertezze,  con il risultato di  riavvicinare  il pur perdente centrodestra.
Ora, nell’immediatezza dei risultati , bisogna valutare con oggettività e  con  decisione gli sviluppi della azione politica da intraprendere,  considerando che  il risultato elettorale  comunque ci vede responsabilizzati  a  condurre un ipotesi di  governo di questa nazione,  e  noi non possiamo che confermare lo spirito che ci ha animato fin qui e ha  come obiettivo il bene del Paese.
Pur non essendo il consenso in quanto tale il fine del nostro impegno in politica, ma raccogliere la partecipazione  più ampia possibile per incidere nelle scelte che riguardano la gestione del nostro territorio,     va sottolineato con soddisfazione  il risultato che in città vede, per SEL, aumentare di un terzo i voti alla Camera  e,  nonostante il  fuorviante richiamo al voto utile,  anche al Senato  Sinistra Ecologia e Libertà  ha aumentato  sensibilmente le preferenze,  ma il dato casertano più interessante è il forte calo (18%) fatto registrare dal PDL che interpretiamo come auspicio interessante per arrivare rapidamente al superamento della  inadeguata gestione amministrativa della città di Caserta.

Lorenzo Riviello                    Coordinatore  del circolo “P. Neruda”   - Sinistra Ecologia e Libertà  Caserta

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