L’esito che le urne hanno rivelato in questa tornata elettorale sta dando spazio
a molte considerazioni, per lo più
inutili elucubrazioni, buone per coprire
l’oggettività di una situazione che ha
un dato inconfutabile: i partiti non sono riusciti in questa campagna
elettorale a recuperare una sufficiente credibilità, compromessa in tanti anni di inefficienze,
sprechi e ruberie.
Niente, però, che non si era già evidenziato nella campagna
elettorale, dall’esplosione del
movimento di Grillo alle difficoltà di
raggiungere una governabilità accettabile, considerate le regole del Porcellum
per il Senato.
Nella caotica situazione determinata
dall’esito elettorale, bisogna fare ,innanzitutto,
chiarezza sui dati, con oggettività, facendo attenzione all’utilizzo dei
termini con cui se ne descrivono gli esiti. Ad esempio, è interessante rilevare
come televisione e giornali riportano, con enfasi, come “rimonta del PDL” l’avvicinamento dei dati di questo partito a
quelli del PD, leggendo i dati, questa
considerazione risulta del tutto fuori
posto, paradossale, è sufficiente valutare come
il PDL perda, sul piano nazionale, quasi il 18% dei voti e tanto per fare numeri, il partito di Berlusconi prende 6.297.343 voti in meno alla Camera e 5.682.123 al Senato, altro che recupero.
C’è da considerare, però, che il
riavvicinamento tra i due partiti è reale, dovuto alla altrettanto grave perdita di voti da
parte del PD che perde mediamente il 7%,
e questo conferma che i partiti in quanto istituzione democratica, non
hanno recuperato la necessaria
credibilità così come avevamo
auspicato avvenisse.
Noi abbiamo scelto di
partecipare a questa competizione
elettorale con Bersani costruendo una coalizione SEL–PD accreditata di una
vittoria certa , una coalizione che ha senso se riconosce come esigenza
indispensabile per riportare l’Italia fuori dalla crisi, in un clima di
maggiore equità, la partecipazione della Sinistra in parlamento e al governo
del Paese. In piena campagna elettorale, i continui richiami ad una successiva
apertura al movimento di Monti, hanno dato il senso di una crisi da incertezza che, attanagliando Bersani e il PD, ha reso confusi i temi programmatici, i contenuti e le scelte che hanno portato alla
costituzione della coalizione, consentendo
al movimento di Grillo di sottrargli un considerevole numero di elettori, delusi da
queste incertezze, con il risultato di riavvicinare il pur perdente centrodestra.
Ora, nell’immediatezza dei risultati ,
bisogna valutare con oggettività e
con decisione gli sviluppi della
azione politica da intraprendere, considerando
che il risultato elettorale comunque ci vede responsabilizzati a condurre un ipotesi di governo di questa nazione, e noi
non possiamo che confermare lo spirito che ci ha animato fin qui e ha come obiettivo il bene del Paese.
Pur non essendo il consenso in quanto
tale il fine del nostro impegno in politica, ma raccogliere la
partecipazione più ampia possibile per incidere
nelle scelte che riguardano la gestione del nostro territorio, va sottolineato con soddisfazione il risultato che in città vede, per SEL,
aumentare di un terzo i voti alla Camera
e, nonostante il fuorviante richiamo al voto utile, anche al Senato Sinistra Ecologia e Libertà ha aumentato
sensibilmente le preferenze, ma
il dato casertano più interessante è il forte calo (18%) fatto registrare dal
PDL che interpretiamo come auspicio interessante per arrivare rapidamente al
superamento della inadeguata gestione
amministrativa della città di Caserta.
Lorenzo Riviello Coordinatore del circolo “P. Neruda” - Sinistra Ecologia e Libertà Caserta
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