Non dobbiamo avere paura di allargare il giro dei nostri militanti perché vogliamo camminare assieme verso il futuro attraverso un grande cambiamento a partire da noi, con generosità, prendendoci per mano per cambiare noi, la politica e il mondo in un cantiere grande, popolare, plurale dove mettiamo anche il nostro stare insieme.
Un cantiere dove si usa certo la parola "compagno", parola bellissima e modernissima, che amiamo non solo per la nostra storia ma anche per il suono evangelico dello spezzare il pane insieme che evoca, ma dove dobbiamo imparare ad essere più che compagni, diventare anche amici, provare vicendevolmente "sentimenti" limpidi e puliti propri dell'amicizia. Senza abiurare, quindi, andando avanti senza avere paura, uscendo all'aperto senza essere mai più prigionieri di feticci e di miti del passato. Questo è un pezzo del nostro cambiamento.
Per tutto questo abbiamo bisogno di connetterci, sintonizzarci con il linguaggio e lo stile dei movimenti più giovani. La primavera euro-mediterranea, lo abbiamo visto, è stata veicolata dai linguaggi di internet che ha trasportato nel mondo il sentimento omogeneo di libertà e indipendenza di cui era densa. Di quel linguaggio dobbiamo essere interpreti. E questo è un altro pezzo del nostro cambiamento. [Nichi Vendola]
Per tutto questo abbiamo bisogno di connetterci, sintonizzarci con il linguaggio e lo stile dei movimenti più giovani. La primavera euro-mediterranea, lo abbiamo visto, è stata veicolata dai linguaggi di internet che ha trasportato nel mondo il sentimento omogeneo di libertà e indipendenza di cui era densa. Di quel linguaggio dobbiamo essere interpreti. E questo è un altro pezzo del nostro cambiamento. [Nichi Vendola]