Anni di impegno e mobilitazione di comitati di cittadini ed associazioni, e le iniziative istituzionali e sul territorio di qualche partito, non sono ancora riusciti a risolvere le ambiguità tra la realizzazione del nuovo Policlinico e la permanenza delle attività estrattive delle cave sui Colli Tifatini.
Da una parte si dà il via alla ripresa dei lavori per la realizzazione del nuovo polo sanitario di Caserta; dall’altra la Regione Campania autorizza l’aumento delle capacità estrattive della cava Cementir.
Un paradosso, considerando che parliamo di un’area che va bonificata e resa compatibile con un insediamento sanitario. E, a fronte di ciò, ci appare ancora più paradossale e sospetto il colpevole silenzio del primo cittadino che, evidentemente ostaggio di interessi e consorterie incrociate, non è in grado di prendere una chiara posizione sull’argomento a favore della collettività.
Il Circolo di SEL Caserta si oppone fermamente a questo infausto connubio tra cave e Policlinico ed affiancherà e promuoverà tutte le iniziative idonee affinché l’area interessata dal nuovo polo sanitario sia immediatamente restituita ai casertani salubre e bonificata da polveri, rifiuti e veleni che la cattiva politica di questi anni hanno prodotto su un territorio densamente abitato e fatalmente contrassegnato da un quadro epidemiologico non più tollerabile.
Realizzare il Policlinico, delocalizzare le cave, riconvertire gli addetti senza che sia perso un solo posto di lavoro, assicurare uno sviluppo socio-economico eco-sostenibile sull’intera area interessata: su questi punti SEL Caserta continuerà a battersi con maggiore determinazione, assicurando la sua presenza e costante mobilitazione a fianco dei casertani, delle associazioni e dei comitati cittadini impegnati su questa vitale tematica.
Caserta, lì 27/02/2012
Da una parte si dà il via alla ripresa dei lavori per la realizzazione del nuovo polo sanitario di Caserta; dall’altra la Regione Campania autorizza l’aumento delle capacità estrattive della cava Cementir.
Un paradosso, considerando che parliamo di un’area che va bonificata e resa compatibile con un insediamento sanitario. E, a fronte di ciò, ci appare ancora più paradossale e sospetto il colpevole silenzio del primo cittadino che, evidentemente ostaggio di interessi e consorterie incrociate, non è in grado di prendere una chiara posizione sull’argomento a favore della collettività.
Il Circolo di SEL Caserta si oppone fermamente a questo infausto connubio tra cave e Policlinico ed affiancherà e promuoverà tutte le iniziative idonee affinché l’area interessata dal nuovo polo sanitario sia immediatamente restituita ai casertani salubre e bonificata da polveri, rifiuti e veleni che la cattiva politica di questi anni hanno prodotto su un territorio densamente abitato e fatalmente contrassegnato da un quadro epidemiologico non più tollerabile.
Realizzare il Policlinico, delocalizzare le cave, riconvertire gli addetti senza che sia perso un solo posto di lavoro, assicurare uno sviluppo socio-economico eco-sostenibile sull’intera area interessata: su questi punti SEL Caserta continuerà a battersi con maggiore determinazione, assicurando la sua presenza e costante mobilitazione a fianco dei casertani, delle associazioni e dei comitati cittadini impegnati su questa vitale tematica.
Caserta, lì 27/02/2012
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