mercoledì 24 aprile 2013

Comunicato Stampa


Un territorio come il nostro, ricco  di una  straordinaria concentrazione di beni culturali, artistici, monumentali e ambientali, che annovera nella sola città di Caserta due siti considerati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, assurge a livelli di cronaca internazionale perché, proprio qui, si registra il paradosso per cui questa potenziale ricchezza che tutti ci invidiano si trasforma in un problema insanabile. E’ il fallimento della vocazione turistica, in nome e per conto della quale, in un'intera filiera istituzionale, Ministero dei Beni Culturali, Regione, Provincia e Comune , si sono sperperati, inutilmente, fiumi di denaro pubblico e risorse europee.
L’esercizio dello scaricabarile e le invocazioni di soluzioni spropositate gridate sui giornali sono di quelle che nella loro esagerazione evidenziano l’incapacità di affrontare in modo serio e concreto i problemi, un  “facite ammuina” che, oltre che dare spunti di comicità, non porta nessun contributo costruttivo.
La Reggia e tutti gli altri siti di interesse artistico monumentale di questo territorio, sono stati sempre considerati dei semplici contenitori. Culturalmente molto distanti dagli interessi delle istituzioni locali , i monumenti e la città si avvicinano e si integrano solo nella speculare condivisione delle problematiche.  Dal traffico selvaggio ai parcheggi abusivi, dal trasporto pubblico in perenne incertezza, alla sicurezza dei cittadini, questa città culturalmente vuota,  resta  indigesta e scostante per  quella massa di turisti  che  non riesce a trovare  le ragioni per tornare.
E’ proprio sulla mancanza di un  rapporto culturale tra la città,  la Reggia e gli altri siti monumentali  che va messo l’accento ed  evidenziati i motivi di criticità.  Questa città non si è dotata neanche di  un  centro  di ricerca e studi  che approfondisca e sviluppi iniziative  su  temi  di cui  questo territorio  può vantare   il monopolio mondiale.  Il settecento, le utopie illuministe,  la storia dei Borbone, l’archeologia industriale e l’urbanistica dell’illuminismo più avanzato, sono tematiche riferite a questo territorio  studiate nelle università di tutto il mondo e qui ignorate. 
E’ bene quindi  non confondere i problemi:  per la Reggia, i problemi pratici, gestionali , sono gli stessi  di sempre, aggravati dal passare del tempo e dall’incuria, sono di soluzione elementare per cui è sufficiente la volontà delle istituzioni o trovare delle istituzioni capaci.  Ma il malessere profondo sta nel fatto che tutto questo accade in una città che oggi  è un anonimo agglomerato urbano,  sopraffatto da  una considerazione che ci attribuisce, anche a livello internazionale,  una serie di stereotipi  negativi e incapace di costruire rapporti con le peculiarità dei suoi monumenti  e che  invece di  provvedere ad integrarne  i contenuti  mantenendone vivi i significati preferisce  possederli come semplici contenitori.
Un esempio esplicativo delle argomentazioni fin qui sostenute, sta nella risposta elaborata dall’amministrazione cittadina  verso le  annose  sollecitazioni  che richiedono di  concepire un degno riuso funzionale del Belvedere di San Leucio. Per l’ennesima volta, vengono richiesti fondi per il  restauro del Bagno di Maria Carolina che viene ciclicamente strumentalizzato, questa volta per  approdare all’unico vero obiettivo, la  realizzazione di un ristorante  nelle Stalle Reali. Un arretramento finanche nei confronti della proposta di  un “Enoteca Regionale” che pure fu bocciata.
Diventa quindi essenziale salvare l’ambiente e i beni culturali, architettonici e monumentali del nostro territorio, dall’incuria e dalla grettezza culturale e politica della classe dirigente locale.  Allo stesso tempo è indispensabile avviare un tavolo di concertazione con gli imprenditori che, a vario titolo, possono intervenire nella filiera turistica con l'obiettivo di creare quelle sinergie che possono rendere attrattivo il nostro territorio sotto il profilo turistico e rivitalizzare il tessuto commerciale e produttivo del centro cittadino.

Caserta, 24 aprile 2013                        Sinistra Ecologia e Libertà – Circolo ‘P. Neruda’ - Caserta

mercoledì 17 aprile 2013

Partecipazione e proposte per il Mezzogiorno e la Sinistra


Il convegno organizzato lunedì scorso da Sinistra Ecologia e Libertà di Caserta sulle tematiche della crisi, del Mezzogiorno e della Sinistra, e che ha visto, oltre alla partecipazione di rappresentanti, anche parlamentari, di SEL, PD E PSI,  la presenza di interessi locali e di semplici cittadini, vuole essere l’avvio di un approccio diverso ai problemi della nostra provincia, e al confronto costruttivo tra le diverse aree che si richiamano alla sinistra.
Questo, come era nelle intenzioni, ha posto le basi per un approfondimento che deve investire le strutture politiche del territorio, aprendo alle associazioni, ai sindacati, ai semplici cittadini sull’idea, oramai più che concreta, di pensare ad un nuovo futuro, con nuovi contenuti, per la sinistra italiana.
Una particolare attenzione si è evidenziata nei vari interventi sulla tematica del Mezzogiorno, con un approfondito dibattito che ha rimarcato l’uscita di scena, dalle agende governative degli ultimi anni, di una vasta area del Paese, oramai precipitata, per dramma occupazionale, economico, ambientale e di povertà diffusa ai livelli della Grecia.
Per questo i presenti hanno ribadito la priorità di porre all’ordine del giorno degli impegni politici dei rappresentati del centro-sinistra in Parlamento una serie di proposte di legge in grado di incidere profondamente sull’attuale stato comatoso della nostra provincia e delle regioni meridionali.
Proposte che devono rilanciare la produzione e l’occupazione, e che possono prevedere anche l’istituzione di ‘ no tax area’, o zone franche, per stimolare investimenti e localizzazioni produttive, e al contempo reperire risorse per valorizzare le risorse locali come generatori di ricchezza: turismo, beni architettonici e monumentali, agricoltura, green economy, incentivando  ricerca e innovazione, quanto meno per colmare il profondo gap di conoscenza del Sud verso il resto dell’Italia e dell’Europa in generale.
E’ chiaro che in questo impegnativo sforzo a favore del Mezzogiorno, specie in un contesto così critico, diviene indispensabile la sinergia di azione e di elaborazione di un soggetto politico di sinistra, portatore di principi politici ispirati al bene comune, alla equità sociale e alla solidarietà.
Su quest’ultimo punto, e sul percorso di definizione di quello che sarà il futuro soggetto rappresentativo della sinistra, il convegno di ieri si pone come uno dei tanti cantieri di confronto, e un metodo di discussione con i territori e le esigenze che esprimono.

Caserta, 17 aprile 2013                                       Sinistra Ecologia Libertà – Circolo ‘P. Neruda’ Caserta

sabato 13 aprile 2013

Comunicato stampa Circolo cittadino


Il Mezzogiorno – La Crisi – La Sinistra
Incontro -  Dibattito
Lunedì  15 Aprile 2013 sala del centro comunità  Caserta Città di Pace
Via  SS.Nome di Maria  Puccianiello  Caserta
 Partecipano:   
Arturo Scotto coordinatore regionale SEL
Matteo Orfini  segreteria nazionale PD
Marco Di Lello segreteria nazionale PSI

L’esito delle recenti elezioni politiche italiane non ha determinato le condizioni per consentire la formazione di un governo stabile. Questo, come era prevedibile,  ha innescato un aspro dibattito in cui, in  tutta evidenza,  ad essere in primo piano non sono gli interessi collettivi, ma strategiche diatribe ad uso dei singoli partiti e in qualche caso di singoli leader.
Ma tutto l’apparato politico istituzionale è in fibrillazione, costretto in un impasse difficile da sbloccare.  Questo conferma quello che avevamo già registrato, l’incapacità di questa generazione politica di immaginare e progettare un’ ipotesi di sviluppo per il  futuro del Paese.
Poco più di un anno fa, infatti, il Governo Berlusconi è stato costretto a manifestare apertamente l’incapacità ad affrontare una crisi, di cui negava l’esistenza che oggi ancora ci opprime. Successivamente, l’incarico attribuito al Governo Tecnico di Monti, non ha prodotto i risultati sperati, molto semplicemente ha preso le risorse economiche richieste dall’emergenza, addebitandone  il costo alle classi più deboli e indifese, e ulteriormente aggravate le condizioni dell’apparato produttivo italiano. Uno scempio che ha creato, in un paio d’anni, un incremento abnorme della disoccupazione fino a limiti inaccettabili, soprattutto in riferimento ai giovani.
Ma è soprattutto il Mezzogiorno a pagare il prezzo più caro della crisi, esposto, senza  difese, in un contesto che ne ha dimenticato la fragilità strutturale, aggravandone i livelli di  povertà e criminalità organizzata.
Poiché resta compito della politica e dei partiti, come insostituibili strumenti costituzionali,  portare a soluzione questi problemi, vogliamo,  con questa iniziativa,  contribuire ad aprire una discussione che porti  tutta la “sinistra”,  insieme alle associazioni ai movimenti ed a singoli cittadini ad essere protagonisti dei cambiamenti necessari a ricucire con la società un rapporto che si è lacerato.. Dobbiamo contribuire a rigenerare una politica  che ricominci a progettare il futuro, non  porci  alla ricerca di un capo carismatico. Far ripartire un azione di  rinnovamento che deve riguardare anche i quadri dirigenti, che non sia banalmente anagrafico, ma che risponda a oggettive  valutazioni  di meriti e  fallimenti, in una dinamica continua che impedisca il consolidarsi di posizioni di potere e  promuova la continua formazione di nuove classi dirigenti. Le diverse articolazioni di quell’area che si richiama ai valori della sinistra devono impegnarsi a  concretizzare, con la più ampia partecipazione, una proposta che porti alla costruzione del soggetto politico della sinistra del futuro, che ponga le basi per elaborare il progetto di un nuovo modello di organizzazione sociale ed economica più giusto e solidale.

Caserta, 13 aprile 2013

Sinistra Ecologia Libertà – Circolo ‘Pablo Neruda’ Caserta