Nonostante i cittadini casertani siano da sempre tra i più penalizzati d’Italia nel pagamento della TARSU, la tassa finalizzata a coprire le spese della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e dalle sempre crescenti addizionali su redditi e tributi che, a conti fatti, negli anni avrebbero dovuto portare nelle casse comunali un considerevole surplus economico, scopriamo , invece, che l’amministrazione ha accumulato, inspiegabilmente, debiti per milioni di euro nei confronti della azienda concessionaria del servizio.
Ma l’amministrazione ha debiti diffusi per molti milioni di euro in molti altri ambiti e questo ci sollecita una domanda: per quali benefici i cittadini casertani sono stati così indebitati?
Il traffico, i trasporti urbani, le strade, i servizi , la cultura, la gestione dei beni monumentali, iniziative per risolvere il problema della disoccupazione, le scuole , non danno certo segni di aver beneficiato di investimenti tali da giustificare i tanti debiti.
Oggi, la dichiarazione di dissesto finanziario pone delle barriere che coprono quello che è successo e quello che sta succedendo a Caserta e, in nome dell’emergenza, impediscono di vedere tutta la sconcertante approssimazione con cui vengono affrontati gli eventi conseguenti al fallimento.
Lascia interdetti, inoltre, come un evento maturato per anni sembra aver colto tutti di sorpresa, il dissesto, infatti, è stato dichiarato senza avere previsto un minimo di progettualità per affrontare le conseguenze di una scelta così radicale.
Non si è proceduto a salvaguardare preventivamente, come pure è previsto in questi casi, gli stipendi dei dipendenti comunali, un problema che da mesi sta catalizzando l’attenzione della cittadinanza, suscitando legittimi sentimenti di solidarietà, ma anche di indignazione, per uno stato di fatto che certifica l’incapacità e la lacunosità di chi gestisce sul piano politico e amministrativo questa città.
Tutto questo rende del tutto inaccettabile quello che come cittadini casertani dobbiamo sopportare, soprattutto la vergogna di avere la casertanità considerata a livello internazionale come paradigma di “terra di camorrra” e “luogo che vive nella spazzatura”.
Nella situazione attuale, oltre che investire le forze di opposizione in consiglio comunale della necessità di surrogare, superando le barriere dell’emergenza, una fase di progettualità politica oggi del tutto assente, esprimiamo la nostra forte preoccupazione nei confronti di questi particolari momenti perché troppo spesso le emergenze sono state utilizzate per superare limiti e vincoli di legge e occultare manovre speculative e truffaldine.
Ma l’amministrazione ha debiti diffusi per molti milioni di euro in molti altri ambiti e questo ci sollecita una domanda: per quali benefici i cittadini casertani sono stati così indebitati?
Il traffico, i trasporti urbani, le strade, i servizi , la cultura, la gestione dei beni monumentali, iniziative per risolvere il problema della disoccupazione, le scuole , non danno certo segni di aver beneficiato di investimenti tali da giustificare i tanti debiti.
Oggi, la dichiarazione di dissesto finanziario pone delle barriere che coprono quello che è successo e quello che sta succedendo a Caserta e, in nome dell’emergenza, impediscono di vedere tutta la sconcertante approssimazione con cui vengono affrontati gli eventi conseguenti al fallimento.
Lascia interdetti, inoltre, come un evento maturato per anni sembra aver colto tutti di sorpresa, il dissesto, infatti, è stato dichiarato senza avere previsto un minimo di progettualità per affrontare le conseguenze di una scelta così radicale.
Non si è proceduto a salvaguardare preventivamente, come pure è previsto in questi casi, gli stipendi dei dipendenti comunali, un problema che da mesi sta catalizzando l’attenzione della cittadinanza, suscitando legittimi sentimenti di solidarietà, ma anche di indignazione, per uno stato di fatto che certifica l’incapacità e la lacunosità di chi gestisce sul piano politico e amministrativo questa città.
Tutto questo rende del tutto inaccettabile quello che come cittadini casertani dobbiamo sopportare, soprattutto la vergogna di avere la casertanità considerata a livello internazionale come paradigma di “terra di camorrra” e “luogo che vive nella spazzatura”.
Nella situazione attuale, oltre che investire le forze di opposizione in consiglio comunale della necessità di surrogare, superando le barriere dell’emergenza, una fase di progettualità politica oggi del tutto assente, esprimiamo la nostra forte preoccupazione nei confronti di questi particolari momenti perché troppo spesso le emergenze sono state utilizzate per superare limiti e vincoli di legge e occultare manovre speculative e truffaldine.