lunedì 23 gennaio 2012

Casertani tartassati e senza servizi



Nonostante i cittadini casertani siano da sempre tra i più penalizzati d’Italia nel pagamento della TARSU, la tassa finalizzata a coprire le spese della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e dalle sempre crescenti addizionali su redditi e tributi che, a conti fatti, negli anni avrebbero dovuto portare nelle casse comunali un considerevole surplus economico, scopriamo , invece, che l’amministrazione ha accumulato, inspiegabilmente, debiti per milioni di euro nei confronti della azienda concessionaria del servizio.
Ma l’amministrazione ha debiti diffusi per molti milioni di euro in molti altri ambiti e questo ci sollecita una domanda: per quali benefici i cittadini casertani sono stati così indebitati?
Il traffico, i trasporti urbani, le strade, i servizi , la cultura, la gestione dei beni monumentali, iniziative per risolvere il problema della disoccupazione, le scuole , non danno certo segni di aver beneficiato di investimenti tali da giustificare i tanti debiti.
Oggi, la dichiarazione di dissesto finanziario pone delle barriere che coprono quello che è successo e quello che sta succedendo a Caserta e, in nome dell’emergenza, impediscono di vedere tutta la sconcertante approssimazione con cui vengono affrontati gli eventi conseguenti al fallimento.
Lascia interdetti, inoltre, come un evento maturato per anni sembra aver colto tutti di sorpresa, il dissesto, infatti, è stato dichiarato senza avere previsto un minimo di progettualità per affrontare le conseguenze di una scelta così radicale.
Non si è proceduto a salvaguardare preventivamente, come pure è previsto in questi casi, gli stipendi dei dipendenti comunali, un problema che da mesi sta catalizzando l’attenzione della cittadinanza, suscitando legittimi sentimenti di solidarietà, ma anche di indignazione, per uno stato di fatto che certifica l’incapacità e la lacunosità di chi gestisce sul piano politico e amministrativo questa città.
Tutto questo rende del tutto inaccettabile quello che come cittadini casertani dobbiamo sopportare, soprattutto la vergogna di avere la casertanità considerata a livello internazionale come paradigma di “terra di camorrra” e “luogo che vive nella spazzatura”.
Nella situazione attuale, oltre che investire le forze di opposizione in consiglio comunale della necessità di surrogare, superando le barriere dell’emergenza, una fase di progettualità politica oggi del tutto assente, esprimiamo la nostra forte preoccupazione nei confronti di questi particolari momenti perché troppo spesso le emergenze sono state utilizzate per superare limiti e vincoli di legge e occultare manovre speculative e truffaldine.

mercoledì 4 gennaio 2012

Caserta compressa tra manovra Monti e dissesto finanziario



La querelle sollevata sulla questione della dichiarazione di dissesto finanziario della giunta Del Gaudio sta assumendo contorni farseschi.
Da una parte coloro che hanno ritenuto improvvido e non risolutore tale atto amministrativo, dall’altro la maggioranza che si affanna giorno per giorno a dichiarare inevitabile e dovuta la dichiarazione di dissesto.
Intanto continua il dramma dei lavoratori pubblici e dei servizi, che mese per mese rincorrono i dovuti stipendi, mentre il Comune ha intrapreso una polemica aspra con la Tesoreria, e Del Gaudio, dalle dichiarazioni rese, sembra non essersi accorto che la campagna elettorale è finita.
Su tutto emerge lo stato drammatico di una città che ancora una volta ha affidato le proprie sorti nelle mani della solita classe politica, incapace persino di far rilevare agli enti preposti e alle istituzioni l’esplosiva situazione di un capoluogo al quale sono privati oramai i servizi primari, quali la regolare raccolta dei rifiuti e l’ordinario funzionamento della macchina amministrativa.
Un contesto, quello di Caserta, che vedrà la situazione economica ulteriormente acuirsi in questo 2012, in quanto alle pesanti ripercussioni della manovra economica del Governo nazionale si sommeranno, sui casertani, gli interventi tributari e di riduzione dei servizi, conseguenze dello stato di dissesto.
Poco rilievo assume quindi, di fronte a questo scempio sociale, la ‘questio’ della dichiarazione di dissesto come atto dovuto o meno. Molto più rilievo ha la considerazione politica di un capoluogo di provincia, già martoriato da una profonda crisi economica, sociale, occupazionale ed ambientale lasciato da solo a risolvere problemi enormi, e con una gestione pubblica affidata nelle mani di una classe politica non esente da gravi responsabilità nelle passate gestioni amministrative.
Le dichiarazioni di verginità politica di questa giunta lasciano quindi il tempo che trovano, ed appaiono, oltre che patetiche, profondamente ipocrite.
Di fronte a tutto ciò le opposizioni, siano esse partiti, sindacati, comitati o associazioni, hanno il dovere di vigilare e operare attraverso un responsabile sforzo propositivo, contrapponendo all’immobilismo di questa poco credibile amministrazione, progetti e interventi concreti sulle principali aree di crisi del nostro territorio.
Non ci facciamo illusioni. Il 2012 sarà un anno difficile per questa città, e proprio per questo il Circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertà farà sentire la propria voce e le proprie proposte per ridare speranza e prospettive a migliaia di famiglie e lavoratori.
Circolo SEL Caserta ‘P.Neruda’