lunedì 23 dicembre 2013
martedì 17 dicembre 2013
Il Corno della vergogna
La vicenda del “Corno Rosso” ci ha posto, in questi giorni, alla ribalta nazionale e internazionale, esponendo questa città a moti di scherno e di ironia, tanto forti, da costringere il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali ad intervenire sul Sindaco Del Gaudio e fargli abbandonare l’arrogante difesa della scelta e tornare sui suoi passi, rimuovendo quel coso.
L’installazione, di cui si
valuterà la validità artistica quando se ne troveranno le ragioni, è un iniziativa che rimarca la inadeguatezza
culturale con cui l’amministrazione casertana si esprime nei confronti del suo
enorme capitale monumentale.
Fare parcheggiare gli autobus
turistici al Monumento ai Caduti o
progettare l’insediamento di un Wine Bar
sotto lo scalone del Belvedere di San
Leucio, sono solo alcune delle poche e fallimentari
idee avanzate, a cui va accumunata anche
quest’ultima , che hanno caratterizzato l’attività pseudo culturale di questa amministrazione.
Sono iniziative che appartengono ad un livello di sottocultura spendibile nei reality show, che impedisce ai nostri
amministratori di rilevare che il movimento turistico, cui è indirizzato il
Corno, non è costituito da fessacchiotti
di cui approfittare, retaggio di un modo di pensare vecchio di decenni, ma è oggi l’espressione di un
movimento culturale nazionale e internazionale di più ampio respiro, molto
esigente e abituato a scegliere tra offerte culturali di grande valore, accompagnate
da una disponibilità di servizi sempre maggiori
e più efficienti.
Ci sarà pure, infatti, un motivo che porta, in un anno, dieci milioni di persone a Versailles e una percentuale trenta volte minore alla Reggia di Caserta, attestato che, come valore storico, artistico
e monumentale, questa non ha niente da
invidiare alla prima.
Caserta ha un patrimonio
monumentale di tale consistenza che non
ha bisogno per la sua promozione turistica di sprecare risorse in
costose banalità folcloristiche, anzi, queste sono oltremodo dannose perché
sviliscono i significati sociali, culturali e storici di questo patrimonio che come comunità abbiamo la responsabilità di
custodire, promuovere e valorizzare, perché
sono beni di valore universale che appartengono al Patrimonio dell’Umanità.
Hanno ragione gli
studenti, Caserta ha bisogno di
investire in cultura vera, altro che
foto con le spose.
Caserta, 16 dicembre 2013
Circolo ‘P. Neruda’
Sinistrta Ecologia Libertà - Caserta
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