martedì 17 dicembre 2013

Il Corno della vergogna

Comunicato Stampa

La vicenda del “Corno Rosso”  ci ha posto, in questi giorni,  alla ribalta nazionale e internazionale,  esponendo questa città  a moti di  scherno e di ironia,  tanto forti, da  costringere il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali  ad intervenire  sul Sindaco Del Gaudio e fargli abbandonare l’arrogante difesa della scelta e  tornare sui suoi passi,  rimuovendo quel coso.
L’installazione, di cui si valuterà la validità artistica quando se ne troveranno le ragioni, è un  iniziativa che rimarca la inadeguatezza culturale con cui l’amministrazione casertana si esprime nei confronti del suo enorme capitale monumentale.
Fare parcheggiare gli autobus turistici  al Monumento ai Caduti o progettare l’insediamento di un  Wine Bar sotto lo scalone del  Belvedere di San Leucio, sono  solo alcune delle poche e fallimentari idee avanzate,  a cui va accumunata anche quest’ultima , che hanno caratterizzato  l’attività  pseudo culturale di questa amministrazione.   
Sono iniziative che  appartengono ad un livello di sottocultura  spendibile nei  reality show, che impedisce ai nostri amministratori di rilevare che il movimento turistico, cui è indirizzato il Corno,  non è costituito da fessacchiotti di cui approfittare, retaggio di un modo di pensare vecchio di  decenni, ma è oggi l’espressione di un movimento culturale nazionale e internazionale di più ampio respiro, molto esigente e  abituato a scegliere tra  offerte culturali di grande valore, accompagnate da una disponibilità di servizi  sempre maggiori e più efficienti.
Ci sarà pure, infatti,  un motivo che porta, in un anno,  dieci milioni di persone a Versailles  e una percentuale trenta volte minore  alla Reggia di Caserta,  attestato che, come valore storico, artistico e monumentale, questa  non ha niente da invidiare alla prima. 
Caserta ha un patrimonio monumentale di tale consistenza che non  ha bisogno per la sua promozione turistica di sprecare risorse in costose banalità  folcloristiche, anzi,  queste sono oltremodo dannose perché sviliscono i significati sociali, culturali e storici  di questo patrimonio che  come comunità abbiamo la responsabilità di custodire, promuovere e valorizzare,  perché sono beni di valore universale che appartengono al Patrimonio dell’Umanità.
Hanno ragione gli studenti, Caserta  ha bisogno di investire in cultura vera,  altro che foto con le spose.
Caserta, 16 dicembre 2013

Circolo ‘P. Neruda’ Sinistrta Ecologia Libertà - Caserta