venerdì 19 luglio 2013

Comunicato Stampa

È sempre più avvilente seguire le vicende politiche della città di Caserta.Ogni tanto sembra aprirsi uno spiraglio che riaccende la speranza, come nel caso del nuovo gruppo consiliare che si è formato o perché si rimpasta qualche assessore, per poi constatare che, come nel  pentolone di un alchimista che rimescola sempre  intrugli diversi,  alla fine esce sempre lo stesso brodo.
Un dato è certo: molti dei  problemi, le cui risoluzioni potrebbero portare qualche beneficio alla vivibilità dei cittadini, languono irrisolti, e altri, più seri,  incancreniscono  sottovalutati e liquidati con qualche banale esternazione  a “tolleranza zero”. Intanto le cose che stanno a cuore agli amministratori acquistano una consistenza del tutto diversa e portano a scelte devastanti per la città: housing sociale, acqua ai privati, insediamento di industrie insalubri. Questi provvedimenti vengono portati avanti incontrastati, anche grazie ad  un opposizione inesistente che riesce a farsi male da sola anche nelle poche iniziative che pone in essere.
L’evidenza della totale assenza dalla politica cittadina del Partito Democratico, che dovrebbe essere riferimento per il centrosinistra casertano, è un elemento destabilizzante per tutta l’opposizione. Nelle ultime esternazioni, quando si esprime, il PD non  interviene con  contenuti politici, ma per dissociarsi da e correggere i suoi rappresentanti in consiglio comunale. Questo si è  registrato recentemente, dopo le forti polemiche sollevatesi in seguito alla scelta di votare a favore dell’amministrazione contro la proposta della consigliera Norma Naim  di Speranza per Caserta, nell’ultimo consiglio comunale.  
Un comportamento sul piano politico molto discutibile perché, anche riconoscendo la possibilità di una differente valutazione di merito per risolvere il problema o pretestuosi errori di comportamento della consigliera Naim di Speranza per Caserta, andava tenuto conto che  il Sindaco di Caserta è stato ed è parte attiva nell’insediamento della New Ecology nel territorio dello Uttaro.
Queste vicende ci pongono di fronte ad una nuova realtà con cui dobbiamo misurarci anche sul piano locale. La fase di contaminazione  tra PDL e PD è giunta ad avviare apertamente un processo di conformazione alla logica nazionale delle larghe intese (vedi Mondragone, dove si è costituita un’amministrazione PD-PDL, per altro già in crisi). A Caserta si raggiunge lo stesso obiettivo con metodi  più sofisticati, siparietti da avanspettacolo camuffano un gioco di sponda che permettono all’amministrazione comunale del PDL di operare in modo disastroso per la città,  senza avere opposizione, ma anzi, con qualche esplicita apertura del Partito Democratico.  Il riferimento va oltre l’episodio già segnalato sull’iniziativa della consigliera Norma Naim, anche se il gesto assume un valore importante perché di fatto, riconferma una disponibilità inquietante che il PD casertano aveva già mostrato avallando altre preoccupanti  scelte di quest’amministrazione su alcuni temi cruciali, come nel caso  della delibera che  attribuisce la Gestione dell’Acqua ai Privati  o dell’Housing Sociale che offre alla speculazione edilizia 40.000 mq. di territorio cittadino.

Caserta, 19 luglio 2013

Sinistra Ecologia e Libertà - Circolo P.Neruda - Caserta


martedì 16 luglio 2013

La vertenza contro le scelte antireferendarie del comune di Caserta arriva in Parlamento


Su richiesta del Comitato Acqua bene comune di Caserta, il 17 giugno,  il gruppo parlamentare del Partito di Sinistra ecologia e libertà alla Camera dei Deputati, ha sottoposto al Ministro dell’Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e a quello degli Affari Regionali,   una Interrogazione Parlamentare a risposta scritta tesa ad avere tutti i chiarimenti necessari concernenti  il corso più che discutibile e antireferendario intrapreso dall’amministrazione casertana  in tema di gestione dei servizi idrici, tanto più preoccupante considerata l’area ad alta presenza di capitali illegali e dove privatizzare rischia di significare, in concreto, la consegna ad ambigui speculatori per molti anni della gestione di risorse essenziali.
L’Interrogazione Parlamentare, della quale si allega fotocopia, è stata presentata dall’onorevole Arturo Scotto.
Il coinvolgimento diretto del Parlamento, attraverso i suoi rappresentanti più coscienti, rappresenta solo un aspetto delle iniziative politiche organizzate nella provincia di Caserta  per merito dell’autodeterminazione popolare e dei comitati che si autocostituiscono per organizzare la lotta contro il culto ingiustificato del “privato è bello” in materia di governo dell’acqua. Il peggioramento della vita dei cittadini si è venuto ad accentuare con le sconsiderate scelte politiche privatistiche intraprese negli ultimi anni dai partiti politici di destra, ma anche di centro sinistra, frutto di una concezione neo-liberista dell’amministrazione pubblica. La privatizzazione dell’acqua e le relative conseguenze per i cittadini, come nell’Ato3 sarnese-vesuviano della Campania,  sono un esempio lampante di queste conseguenze.
L’ Acqua è un bene pubblico, un diritto naturale ed inalienabile dell’essere umano,  quindi non può essere fatto oggetto di speculazione e profitto. E’ inaccettabile che l’acqua diventi, come diceva Massimo Troisi, “una cosa con cui invece di bere qualcuno ci mangia”.


Comitato acqua bene comune Caserta

sabato 13 luglio 2013

Il sindaco si vende la tua acqua.

Il sindaco si vende la tua acqua.
Digli di no.
Vuole calpestare il tuo voto al referendum 2011  e la Costituzione.
ATTIVATI
INFORMATI
PARTECIPA
·       16 luglio ore 19  Incontro organizzativo e informativo
                Piazza Pitesti Parrocchia Buon Pastore
·       18 luglio ore 18  Presidio di protesta
                            Piazza Vanvitelli fronte Comune

La cittadinanza è invitata
Prime adesioni: Arci,WWF Caserta,Aido Caserta,Comitato emergenza rifiuti ,Fp Cgil Caserta,
Pax Christi Caserta,Movimento Speranza per Caserta,SEL circolo "P.Neruda" Caserta
Consigliere comunale Luigi Cobianchi,Comitato Cittadino San Nicola La Strada, gruppo Unione mediterranea Caserta

Fb: Coordinamento acqua bene comune (Caserta e Provincia)

Amianto al Parco Vanvitelli: Del Gaudio faccia la sua parte

Nelle due giornate di ascolto e confronto con i cittadini del Parco Vanvitelli, tenutesi nell’ambito del progetto ‘Laboratorio di quartiere’, ideato dall’Ing. Elia Calabrò, e coordinato da un gruppo di realtà casertane (Comitato di Quartiere Vanvitelli, Casa delle Associazioni di Caserta, Società fotografica Casertana, Comitato per l’Acqua bene comune, Comitato Città Viva, etc…) che assieme al Circolo cittadino Pablo Neruda di SEL hanno deciso di collaborare per il progetto, è risaltato in tutta la sua gravità anche un problema di emergenza ambientale che da anni affligge questo popoloso quartiere della città di Caserta.
Nello specifico è emersa la presenza di amianto sul 20% delle coperture degli edifici del Parco, in particolare sulla tettoia dell’ex spogliatoio dell’ormai dimenticato campo di calcio situato al centro del Parco ed oggi adibito a Circolo di Quartiere. La gravità della situazione deriva dal fatto che la tettoia, fortemente danneggiata, rilascia polveri di amianto, i cui terribili effetti che possono avere sulla salute dei cittadini è anche superfluo spiegare. Il Circolo Cittadino di SEL che nel Laboratorio di Quartiere con Egido Francesco prende il ruolo di Coordinatore del Back-End, ha deciso di mobilitarsi per la risoluzione di questo primo e più importante problema venuto fuori nelle due giornate di ascolto nel Quartiere.
Questa storia dell’amianto nel Parco e della bonifica relativa ci riporta ad una  storica querelle, fatta di  polemiche e ricorsi legali tra l’IACP e gli abitanti del quartiere, in quanto, l’ente pubblico, dopo aver proceduto alla bonifica dell’80% dell’area, in base alle disposizioni della legge 257/92, si è successivamente rifiutato di completare l’opera di risanamento, adducendo una presunta presa in responsabilità del restante onere a carico dei cittadini del Parco. Un ricorso avanzato dai residenti, e accolto dal TAR, ha escluso questo obbligo per i cittadini. Da quel momento i fatti restano tali; i lavori non vengono più ripresi e l’amianto resta sui tetti dei residenti. Nel 2004 alcuni cittadini in forma privata ricorsero all’ARPAC che dopo aver verificato l’effettiva esistenza di amianto e l’effettiva pericolosità della tettoia dell’ex spogliatoio, rilasciò  una “Relazione tecnica con determinazioni relative” dove veniva assegnato il secondo grado di pericolosità e dove si indicava la procedura di smaltimento e rimozione in base alle normative vigenti.
A questo punto riteniamo che il Comune di Caserta non possa restare indifferente di fronte ad una situazione di emergenza sanitaria che rischia di avere pesanti ripercussioni sulla salute dei residenti, e sarà cura degli organizzatori del progetto ‘Laboratorio di Quartiere’, insieme ai cittadini, inviare tutti gli atti e le necessarie sollecitazioni affinché questa giunta, adotti i necessari provvedimenti per rendere vivibile e salubre questo importante quartiere cittadino.
Come Circolo cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà, prepareremo una interpellanza parlamentare per denunciare al Ministro dell’Ambiente la grave situazione che sopportano migliaia di abitanti della città, e stigmatizzare l’indifferenza scandalosa delle istituzioni locali di fronte a questi fatti.
Su questa vicenda il consigliere comunale Norma Naim, nell’ambito del progetto, si occuperà di proporre le tematiche denunciate al dibattito nei prossimi consigli comunali.

Caserta, 13 luglio 2013 Circolo cittadino ‘P. Neruda’  Sinistra Ecologia Liberta - Caserta