È
sempre più avvilente seguire le vicende politiche della città di Caserta.Ogni
tanto sembra aprirsi uno spiraglio che
riaccende la speranza, come nel caso del nuovo gruppo consiliare che si è formato o perché si rimpasta qualche assessore, per poi constatare che, come
nel pentolone di un alchimista che
rimescola sempre intrugli diversi, alla fine esce sempre lo stesso brodo.
Un
dato è certo: molti dei problemi, le cui
risoluzioni potrebbero portare qualche beneficio alla vivibilità dei cittadini,
languono irrisolti, e altri, più seri, incancreniscono sottovalutati e liquidati con qualche banale esternazione a “tolleranza zero”. Intanto le cose che
stanno a cuore agli amministratori acquistano una consistenza del tutto diversa
e portano a scelte devastanti per la città: housing sociale, acqua ai privati,
insediamento di industrie insalubri. Questi provvedimenti vengono portati
avanti incontrastati, anche grazie ad un
opposizione inesistente che riesce a farsi male da sola anche nelle poche
iniziative che pone in essere.
L’evidenza
della totale assenza dalla politica cittadina del Partito Democratico, che
dovrebbe essere riferimento per il centrosinistra casertano, è un elemento
destabilizzante per tutta l’opposizione. Nelle ultime esternazioni, quando si
esprime, il PD non interviene con contenuti politici, ma per dissociarsi da e
correggere i suoi rappresentanti in consiglio comunale. Questo si è registrato recentemente, dopo le forti
polemiche sollevatesi in seguito alla scelta di votare a favore
dell’amministrazione contro la proposta della consigliera Norma Naim di Speranza per Caserta, nell’ultimo
consiglio comunale.
Un
comportamento sul piano politico molto discutibile perché, anche riconoscendo la
possibilità di una differente valutazione di merito per risolvere il problema o
pretestuosi errori di comportamento della consigliera Naim di Speranza per
Caserta, andava tenuto conto che il
Sindaco di Caserta è stato ed è parte attiva nell’insediamento della New
Ecology nel territorio dello Uttaro.
Queste
vicende ci pongono di fronte ad una nuova realtà con cui dobbiamo misurarci
anche sul piano locale. La fase di contaminazione tra PDL e PD è giunta ad avviare apertamente
un processo di conformazione alla logica nazionale delle larghe intese (vedi
Mondragone, dove si è costituita un’amministrazione PD-PDL, per altro già in
crisi). A Caserta si raggiunge lo stesso obiettivo con metodi più sofisticati, siparietti da avanspettacolo
camuffano un gioco di sponda che permettono all’amministrazione comunale del
PDL di operare in modo disastroso per la città,
senza avere opposizione, ma anzi, con qualche esplicita apertura del
Partito Democratico. Il riferimento va
oltre l’episodio già segnalato sull’iniziativa della consigliera Norma Naim,
anche se il gesto assume un valore importante perché di fatto, riconferma una
disponibilità inquietante che il PD casertano aveva già mostrato avallando altre
preoccupanti scelte di quest’amministrazione
su alcuni temi cruciali, come nel caso
della delibera che attribuisce la
Gestione dell’Acqua ai Privati o
dell’Housing Sociale che offre alla speculazione edilizia 40.000 mq. di
territorio cittadino.
Caserta,
19 luglio 2013
Sinistra
Ecologia e Libertà - Circolo P.Neruda - Caserta