di
Lorenzo Riviello*
Non
si vede la fine di questo lungo periodo di grandi difficoltà che caratterizzano
il momento economico e politico attuale.
Quella
che è entrata drammaticamente nel vivo e ci accompagna da tempo è una crisi che, a dispetto dei sacrifici
fatti e di quelli messi in cantiere, non regredisce, angoscia le famiglie
italiane che, colpite in modo concreto e pesante, sono state trascinate in una situazione di incertezza dai
contorni surreali.
Tutto
questo è il sintomo dell’implosione del sistema capitalistico, che, diventato
incontrollabile politicamente, ha travalicato il regime democratico e ha
posto l’economia mondiale nelle mani di pochi
potenti.
A
questo quadro generale già gravissimo avrebbe dovuto dare risposta la classe
politica italiana, ma quella attuale,
espressa nei partiti e di riflesso
nel Parlamento, si è rivelata del tutto
inadeguata.
Questa
classe politica, che ci ha indebitato al limite del fallimento dello Stato, incapace
di trovare soluzioni alla crisi e
di assumersi le responsabilità di andare a nuove elezioni,
è stata costretta a lasciare nelle mani del Presidente della Repubblica una
patata bollente raffreddata con le
nostre lacrime e sangue dal governo Monti, a cui va riconosciuto di aver
recuperato una situazione gravissima e riportato un minimo di dignità a questa
nazione, che ormai si rappresentava nel mondo come una compagnia
d’avanspettacolo.
E’
vero che non condividiamo molte delle scelte che questo governo ha fatto o che
è stato costretto a fare, ma quello che è ancora più preoccupante e non condivisibile
è il tentativo di scaricare su Monti la
responsabilità di quello che succede.
Infatti,
sceneggiando veti per questo o quel provvedimento, gli stessi partiti che lo
sostengono provano inutilmente a
riacquisire la dignità e il
consenso che non hanno più, in un
tentativo di mistificare la persistente
incapacità di cogliere il nodo dei problemi e proporre soluzioni credibili.
A questo punto è
tempo di prendere coscienza
dell’evidente difficoltà di un sistema economico e politico nazionale e
internazionale che si è rivelato fragile ed inadeguato, eccessivamente soggetto
a fattori speculativi ed emotivi, quindi
incoerente e manipolabile.
Da qui deve
ripartire il nostro impegno per uscire dall’impasse.
Apriamo una discussione
che porti il centrosinistra, innanzitutto a definire i suoi confini, ad elaborare un nuovo modello di organizzazione
sociale ed economica più giusto e solidale, che tenda a richiudere il divario,
ormai osceno, tra ricchi e poveri, che questo stato di cose ha creato.
E’ compito della
politica portare a soluzione questi problemi, una politica da rigenerare, che
ricominci a progettare il futuro, ad essere protagonista dei cambiamenti
necessari a ricucire con la società un rapporto che si è lacerato negli anni;
che promuova il rinnovamento dei quadri
dirigenti, non in modo banalmente anagrafico, ma attraverso oggettive valutazioni
dei meriti e dei fallimenti, in
una dinamica che impedisca il consolidarsi di posizioni di potere e promuova la continua formazione di nuove
classi dirigenti.
La politica va
gestita da chi quotidianamente registra e
vive i disagi: per la mancanza del lavoro, per l’ inadeguatezza del
trasporto pubblico, per la cattiva o
insufficiente sanità pubblica, per i problemi della scuola, per lo scempio
ambientale, cioè da chi è anche
disponibile a fare sacrifici, ma
poi deve verificarne i frutti e goderne i benefici.
Per
questo, noi di Sinistra Ecologia e Libertà dobbiamo tendere alla partecipazione
di tutti, singoli e associazioni.
Vendola
con le “fabbriche” ha creato spazi alternativi di partecipazione democratica
non più fruibili nei partiti tradizionali. Successivamente ha raccolto in SEL
gruppi di persone che con un certo anticipo hanno letto la fase di
decomposizione della politica dei partiti tradizionali in Italia che ha
condotto la nazione al disastro e
sull’orlo del fallimento.
Oggi
SEL è ancora un cantiere aperto, anche se è maturo il tempo perché esprima concretamente un progetto
politico, valutando con attenzione il rivoluzionato scenario su cui dovrà
esprimersi la politica italiana nel dopo Monti ad evitare che tutto ricominci
come prima.
Consapevoli
che è pura follia immaginare di continuare a fare quello che si è sempre fatto
aspettandosi risultati diversi dalla catastrofe attuale.
Ma
la priorità assoluta del nostro impegno, come più volte abbiamo sottolineato, è
quella di partire dal nostro territorio.
La città di Caserta vive uno dei momenti peggiori della sua storia politica,
portata al fallimento amministrativo da una sequenza di amministrazioni che ha
evidenziato una sostanziale inadeguatezza e subalternità al potere economico.
L’attuale
amministrazione gestisce un dissesto “pilotato” verso cui esprimiamo la nostra
forte preoccupazione, dato che troppo spesso le emergenze sono state
utilizzate per superare limiti e vincoli
di legge e occultare manovre speculative e truffaldine.
Certo
partiamo da una condizione difficile non essendo rappresentati nelle
istituzioni locali e nazionali, ma alcune iniziative sono state già messe in
campo e vanno rilanciate: il tema
dell’acqua pubblica, che ci ha visti impegnati in prima linea insieme ad
associazioni e di cui si registrano risvolti positivi dalla recente sentenza
del Consiglio di Stato; l’approvazione
dell’istituzione del registro tumori, altro tema che abbiamo sollecitato con
forza e che diventa anche strumento di misura dello scempio ambientale e comincia
a mettere in evidenza qualche responsabilità. La denuncia quotidiana e frontale
del malaffare politico-camorristico, che ha prodotto una degenerazione
dell’economia locale, la distruzione dei territori, l’inquinamento della stessa
democrazia rappresentativa.
Abbiamo
prodotto un documento programmatico sui temi della città da cui elaborare il
nostro percorso, per questo è necessario
che tutti siano protagonisti.
A
questo scopo abbiamo lavorato per rendere operativa una sede, per mettere a
disposizione anche un luogo fisico di incontro in cui è possibile confrontarsi
con continuità e concretezza.
Partirà
da settembre anche la pubblicazione di un bollettino che registrerà idee e attività e ne consentirà la circolazione oltre i luoghi convenzionali,
in uno spazio libero, rispettoso delle
regole, aperto agli iscritti ed ai simpatizzanti di SEL, ma anche a chiunque voglia dibattere
con noi, segnalare temi e porre questioni di interesse comune.
E’
nostra intenzione riprendere il
confronto con le altre forze che in città afferiscono ad un centrosinistra in divenire, per dare un
peso più incisivo all’opposizione casertana in consiglio comunale.
Nell’augurarvi Buone Vacanze
do a tutti appuntamento a settembre, perché per dare concretezza al
nostro progetto c’è bisogno dell’apporto di tutti.
2/08/2012
*Coordinatore cittadino Sinistra Ecologia
Libertà
Circolo ‘Pablo
Neruda’ - Caserta